Cartoline della Solidarietà

Storie di lotta e di speranza.

Con il Fondo Budget di Salute e Povertà Sanitaria, puoi dare una possibilità a M., A., C., G. ed R. di continuare a cercare la loro strada verso l'autonomia individuale e a vivere con dignità ed emancipazione la nostra realtà territoriale, nonostante la loro condizione di vulnerabilità sociale e sanitaria. 

La campagna di crowdfunding mira a raccogliere donazioni fondamentali che non solo supporteranno interventi finalizzati a contrastare le diverse forme di povertà sanitaria sia in contesti urbani che nelle aree interne della nostra provincia, ma che contribuiranno anche a promuovere la presa in carico precoce delle malattie cronico-degenerative, riducendo il divario tra domanda di salute e offerta di servizi nel welfare sanitario territoriale.

"Budget di Salute e Povertà Sanitaria” è uno dei nostri fondi attivi che si impegna a sostenere le pratiche di progettazione personalizzata per individui o famiglie che affrontano sfide come la sofferenza psichica, la disabilità, le dipendenze patologiche e altre fragilità socio-sanitarie, con particolare attenzione alla fascia minorile e anziana.

Ogni donazione è un passo avanti nella lotta di ciascuno di loro e di tanti altri che si trovano nella stessa situazione.
Ricorda che ogni Euro donato verrà raddoppiato dalla Fondazione con il Sud e che potrai usufruire anche delle agevolazioni fiscali.

 

Leggi le storie 

La storia di M.M

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Mi chiamo M.M. ho 39 anni e ho sempre combattuto con coraggio contro una forma grave di epilessia che ha segnato gran parte della mia vita.
Oltre alla malattia ho dovuto affrontare tanti altri problemi, come i contrasti con la mia famiglia dove le difficoltà sono state molteplici. Mia madre ha una fragilità psichica che ha reso la sua vita estremamente complessa.
Un giorno, i miei genitori hanno preso la dolorosa decisione di non poter più prendersi cura di me, lasciandomi un vuoto profondo chemi ha segnato per sempre. A tutto questo si sono aggiunti anche altri contrasti, con i miei fratelli e con le mie cognate.
Ma proprio in un momento così difficile sono stato affidato ad un amministratore di sostegno, una figura che mi ha guidato e mi ha sostenuto nelle mie difficoltà.
Grazie al suo intervento e alla sua dedizione, ho avuto l'opportunità di costruire una nuova vita.
Oggi grazie alla legge sul Budget di Salute vivo in un habitat che mi piace. Tutti i giorni frequento laboratori e svolgo molte attività che mi donano serenità e mi fanno sentire utile.
Purtroppo la legge non è ancora chiara sul mio futuro, il mio progetto di assistenza terminerà a breve e da solo non potrò sostenere le spese per continuare il percorso abitativo e terapeutico di cui ho bisogno. Con il tuo aiuto, potrò continuare a costruire una vita migliore.
È in questo momento critico che mi rivolgo a te, perché ho bisogno del tuo aiuto.

La storia di E.R.

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Sono E.R., ho 72 anni e vorrei condividere con voi la storia di sfide e relazioni preziose che mi hanno accompagnato fin dal 2014.
A causa di una tetraplegia spastica trascorro la mia vita su una sedia a rotelle, ormai la mia compagna di viaggio. La mia malattia ha infatti segnato per sempre il mio corpo ed il mio approccio al mondo fisico, ma non ha mai limitato la forza del mio spirito. Ho una famiglia alle spalle molto bella, fratelli, sorelle e nipoti, ma la realtà è che la mia sedia a rotelle ha creato un divario tra me e la libertà di muovermi.
Proprio per queste difficoltà fisiche, nel 2014 sono stata accolta in una struttura, un luogo che sarebbe diventato la mia casa e il mio punto di riferimento.
Sono grata all'equipe che continua ad accompagnarmi tutti i giorni nel mio percorso di vita, perché sono loro che si prendono cura di me ogni giorno, donandomi assistenza e cura quando ne ho bisogno.
Ogni pasto diventa un piccolo trionfo. L'igiene personale quotidiana, vestirmi, lavarmi, tutte azioni semplici, sono una sfida tra me e la mia ingombrante sedia a rotelle.
Eppure, ogni gesto è un atto di autonomia, un segno della mia indipendenza.
All'interno di questo habitat ho tessuto legami preziosi, ho costruito amicizie che sono diventate punti di riferimento.
La condivisione delle vite e delle esperienze ha creato un mondo dove la mia malattia non è più la protagonista, ma solo una parte di me.
Ti ho raccontato la mia storia di lotta, di amore e di resilienza, perchè ho bisogno del tuo aiuto.
La mia patologia mi ha limitata fisicamente, ma la mia determinazione non conosce confini. E anche se la mia voce può tremare, il mio cuore è saldo, pronto a continuare questa avventura.

La storia di A.V.

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Mi chiamo A.V., ho 29 anni e vorrei condividere con te la mia esperienza.
Le ombre della malattia, dell'umore instabile e delle anomalie del comportamento hanno cambiato per sempre la mia vita. Nonostante due ricoveri, ancora vivi nella mia mente, ho vissuto una svolta significativa quando ho iniziato il mio percorso riabilitativo presso una fattoria sociale.
Qui ho trovato un rifugio, un luogo circondato dalla natura, ricco di persone meravigliose che mi hanno dato una forte speranza.
L’assistenza alle cure e il percorso di accompagnamento alla consapevolezza della mia malattia hanno aperto porte che sembravano chiuse.
Non ho subito altri ricoveri e questo rappresenta un grande passo in avanti.
Di recente, ho abbandonato la fattoria per affrontare una sperimentazione in un co-housing privato. Insieme ad un'altra persona condivido un appartamento, un ambiente naturale ma protetto, dove ho sperimentoo la gioia e le sfide dell’indipendenza.
Tuttavia, ho bisogno di un sostegno che vada al di là del percorso riabilitativo.
Non ho una persona che si prenda cura di me, mia madre non può offrire assistenza economica e la pensione di invalidità che ricevo non copre le spese per la mia autonomia. Voglio continuare a vivere con la stessa dignità ed energia, posso farlo solo grazie al tuo sostegno.

La storia di C.R.

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Sono C.R., ho 22 anni e ti scrivo per raccontarti una parte del mio viaggio. La mia storia inizia a Benevento, con il cuore pieno di sogni e speranze, ma un episodio psicotico ha sconvolto il mio mondo quando avevo solo 17 anni, portandomi lontana dalla mia famiglia.
Ho varcato la soglia di una comunità alloggio dove ho iniziato un percorso riabilitativo. Inizialmente, ero piena di entusiasmo e determinazione, pronta a cogliere ogni opportunità che mi venisse offerta.
Ma nel tempo, la mia complessità ha iniziato a prendere il sopravvento.
La perdita di interesse e una distorta interpretazione della realtà mi hanno sfidata ogni giorno. Le relazioni, che una volta erano motivo di gioia, sono diventate delle insicurezze. Affidarsi all'altro è diventata una sfida complessa, un passo incerto in un terreno sconosciuto. Eppure, non ho smesso di lottare.
Ho raggiunto da poco un centro di accoglienza, dove ho iniziato un percorso individualizzato con Budget di Salute, una possibilità di rinascita.
Ogni giorno, combatto con le complessità della mia patologia, tuttavia non sono sola in questa lotta. Al mio fianco ho la fortuna di avere persone capaci che mi sostengono. Le attività occupazionali e i corsi di formazione mirati rappresentano un'esperienza utile per la mia crescita personale.
Ho bisogno di continuare questo percorso, ma non posso sostenere le spese necessarie, per questo chiedo il tuo aiuto.

La storia di C.G.

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Sono C.G., ho 39 anni e mi piacerebbe condividere con voi la mia storia. Sono cresciuto in una famiglia difficile, con genitori senza lavoro e problemi economici e ho vissuto con disturbi del comportamento, lottando contro la dipendenza dall’alcol.
La mia vita è stata segnata da istituzionalizzazioni, ricoveri in strutture psichiatriche, cliniche e comunità.
Anni fa, la mia famiglia mi ha denunciato per maltrattamenti e il Tribunale di Sorveglianza mi ha sottoposto a libertà vigilata tutt’ora in vigore.
Ho trovato poi accoglienza in un borgo sociale. Qui, ho iniziato ad avere nuove prospettive, a trasformare i miei impulsi distruttivi in parole che esprimono le emozioni che abitano dentro di me. Un mini appartamento nel borgo è diventato il mio angolo di un presente sereno e di un futuro possibile.
L’oppurtunità di ritornare a casa sembrava una luce in fondo al tunnel, ma è sfumata. La mia famiglia ha capito di non potersi occupare di me e ho provato una grande delusione, ma devo andare avanti, non posso più guardare indietro.
Oggi, la mia situazione economica è fragile. La riabilitazione sociale che sto seguendo è un investimento che non posso sostenere da solo.
Per questo ti chiedo aiuto. Spero che la mia voce possa toccare il cuore di chi ascolta, per costruire insieme una comunità più accogliente.